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Pittura e disegno
Per riflettere
Per riflettere, Pittura

Introduzione


La pittura e il disegno sono attività, con molti punti in comune e con molte differenze fra loro,sia per quello che significano per il bambino sia per la loro organizzazione didattica. Le differenze fondamentali sono legate alle differenze degli strumenti:

  • i pennelli e i colori permettono una veloce utilizzazione e copertura di spazi grandi mentre la matita è più legata ai piccoli fogli.
  • i pennarelli, i pastelli a cera e quelli a olio oggi creano una continuità fra le due attività.

Gli strumenti e gli spazi diversi comportano finalità e significati diversi.

 

Nella pittura l'attenzione è alle grandi masse, al colore. Lo spazio non mette paura, è percorso e riempito con pochi movimenti del pennello, l'effetto del colore é sicuro. Il confronto col reale è poco preoccupante proprio grazie ad un effetto gratificante.

 

E' facile un uso collettivo della pittura proprio grazie ai grandi spazi e all'effetto cromatico.

 

Nel disegno l'attenzione si sposta facilmente al dettaglio, alla descrizione, alla narrazione; lo spazio, anziché coperto è descritto, istoriato, circoscritto. La realtà diventa gradualmente ma necessariamente un termine di paragone. E' un'attività prevalentemente individuale.

 

Per tutte queste ragioni sembrerebbe logico che la pittura venisse considerata un'attività molto adatta ai bambini anche piccoli e comunque complementare al disegno.

 

Il disegno ha una storia apparentemente più fortunata, ma sostanzialmente più triste.

 

E' stato adottato come "materia fondamentale" perché ordinato, preciso, individuabile, calmo. E' apparso come strumento utile per educare la mano ai movimenti fini, al prepararsi a scrivere.

 

Ma allora, così pensato il disegno perde tutte le sue caratteristiche creative per diventare ripetizione, campitura, copiatura, costruzione stereotipata su quadretti di cornicette interminabili di farfalline, ombrellini, ciliegine, ecc. E' il disegno dei timbri, del plastigrafo, degli album da colorare. E' insomma la morte del disegno.

 

Ciascuno di questi strumenti interviene in modo inadeguato, irrispettoso nella delicata ricerca espressiva che il bambino sta conducendo, con proposte povere ma sicure, e per lui affascinanti.

 

Tutti sappiamo potenzialmente disegnare ma una percentuale minima continua a farlo al proprio livello da grandi.

 

Il laboratorio


Il laboratorio di pittura, o atelier, o l'angolo della pittura nell'aula, dev'essere arredato in modo che stimoli alla produzione creativa e che permetta un lavoro comodo e agile. Occorre risolvere quattro problemi fondamentali: dove si dipinge, dove si deposita la carta, dove si conservano i colori, dove si conservano i dipinti già terminati.

 

Un bambino che abbia bisogno di esprimere qualcosa con la pittura deve avere a disposizione pennelli, colori e carta trova certamente un posto per lavorare. Il pavimento, ad esempio, va considerato un buon posto per dipingere; è certo il migliore per le pitture collettive, ma anche al singolo permette di muoversi attorno al suo lavoro come non sarebbe possibile sul cavalletto (l'importanza dei cavalletti risiede anche nel fatto che attraverso di essi è possibile lavorare ad una certa "distanza" dal proprio disegno, ed al fatto che essi sono facilmente trasportabili all'esterno de locale di pittura).

 

Costruire un cavalletto è impresa estremamente semplice; sono infatti necessari:

  • 3 listelli di circa 170 cm;
  • 1 vite passante con farfalla di 5 cm, con diametro da 4 mm;
  • 2 chiodi a L
  • sega per il legno
  • trapano, con punta da 4 mm;
  • 2 renelle.

E' possibile pure dipingere su delle pareti.

 

 

 

La perpendicolarità è certo una difficoltà in più per lo "sgocciolio" dei colori, ma essa permette, nel contempo, una buona utilizzazione dello spazio. Le pareti possono essere foderate di compensato multistrato fissato con viti e tappi di plastica, oppure, più semplicemente, con della carta java o della carta da pacco. 

 

 

I colori vanno conservati in barattoli di vetro con relativo tappo a vite. E' opportuno organizzare delle cassette con un servizio completo di sei-otto diversi colori. Ogni "corredo" può servire per quattro-cinque bambini.

 

Per ciò che concerne la conservazione delle pitture, esse verranno prima appese alle pareti, poi conservate in grandi cartelle, naturalmente dopo aver segnato sul retro il nome dell'autore, la data di esecuzione, le eventuali altre precisazioni date dall'autore sul lavoro eseguito.

 

La pittura, i colori


I colori più comunemente usati a scuola per la pittura sono le tempere essendo i colori a olio e gli acquerelli troppo complessi nell'uso anche se per ragioni diverse.

 

Rimandando ad una nota finale alcune considerazioni su altri colori e materiali, qui parleremo di pittura riferendoci ai colori a tempera.

 

Questi colori derivano dalle terre (ocra, terra di Siena naturale, terra di Siena bruciata) e dalla macinazione di alcuni minerali.

 

I colore in polvere si trovano in commercio in polvere sfusa (nei negozi di colore) e si possono facilmente preparare aggiungendo acqua e colla (quella dei manifesti pubblicitari o quella da carta da parati).

 

I colori così preparati sono certo i più economici e può essere interessante,specie per i bambini più grandi, vedere "nascere" i colori. naturalmente. La qualità di questi colori è molto legata alle proporzioni e all'abilità di chi li prepara; comunque essi tendono a rimanere polverosi. Si possono pure ottenere colori con terre che i ragazzi trovano in altrove (rosso con terra dei campi da tennis, grigio con la sabbia, ecc.). Tutte queste terre devono essere setacciate e poi finemente macinate.

 

 

Le comuni tempere devono essere messe in tappi di barattolo in modo da non sprecarne troppe, oppure preparate già diluite in barattoli. Le tempere dovranno poi essere ricoperte da mezzo centimetro d'acqua e i barattoli ben richiusi.

 

Le tempere nei vari colori brillanti così preparate, sono di facile uso offrono ottimi risultati.

 

Per ciò che concerne la conservazione dei colori, è sufficiente passare il colore dalla confezione ad un barattolo di vetro col tappo a vite in modo che possa conservarsi senza seccarsi troppo presto.

 

 

Il colore dovrà essere un po' diluito fino a che scorra facilmente sul foglio senza sgocciolare. Per i travasi sono utili dei piccoli mestoli. Sono preferibili i barattoli di vetro purché siano facilmente lavabili e perché lasciano intravedere il colore che essi contengono, e quelli col tappo a vite, perché facilmente apribili anche da parte dei bambini. I tappi a pressione sono per contro difficili da togliersi.

 

Sul numero di colori da acquistare è difficile dare una risposta precisa. Essa dipende dalle capacità e al tempo degli operatori, oltre che a ragioni economiche. Sarebbe sufficiente acquistare, teoricamente, i tre colori fondamentali: giallo, rosso e blu, più il bianco e nero (che come si sa non sono veri colori) per formare tutti gli altri, ma forse non sarebbe male, se i mezzi lo permettono, avere altri colori di più largo consumo. Comunque è un'esperienza importante, specie per i bambini più grandi, lo scoprire che da soli tre colori derivano tutti gli altri.

 

 

A puro titolo informativo qui si indicano alcune composizioni, non perché vengano insegnate ai bambini, né perché possano essere considerate esaurienti, ma, come avvio, allo scopo di una ricerca che gli insegnanti dovrebbero continuare, "giocando" loro stessi, un po' coi colori in alcuni momenti di necessaria formazione pratica.

 

Alcune regole fondamentali per ciò che concerne la composizione dei colori per scurire occorre poco nero o colore scuro; per "schiarire" occorre molto bianco o colore chiaro. Verde: giallo e blu: a seconda delle proporzioni si andrà da un verde pisello (con molto giallo) ad un verde bottiglia (con molto blu). Arancione: giallo, rosso e nero. Il giallo e il rosso aumentando o scomparendo, volta per volta, e caratterizzano la tonalità. Viola: rosso e blu. Celeste cielo: molto bianco e appena di blu. Incarnato(color carne): molto bianco, giallo e un poco di rosso.

 

La pratica potrà dare la sorpresa e il piacere di nuove scoperte.

 

 

I pennelli


E' questo un argomento delicato e importante, non a caso sempre trascurato, non solo nella pratica scolastica, ma anche nelle "confezioni" per la scuola. Grande è infatti la cura posta nella presentazione dei colori, ma poi superficialità nella presentazione del pennello …

 

Questo ci fa capire quanto i commercianti di questi articoli siano lontani da una giusta impostazione del problema. Basti qui riflettere su un aspetto: dei tre "strumenti fondamentali" della pittura, la carta e i colori possono essere considerati materiali di consumo, ma il pennello è da considerarsi un vero e proprio "utensile", … e nessun artigiano, per quanto povero, lavorerebbe volentieri con utensili scadenti …

 

 

La qualità principale deve essere l'elasticità: un pennello di qualità, dopo essere stato bagnato e scosso affinché si liberi dell'acqua in esso rimasta, una volta piegato con un dito e rilasciato, deve tornare "di scatto" alla posizione eretta.

 

Se il pennello è a diametro rotondo (e ciò è da preferirsi), una volta bagnato e scosso deve riassumere immediatamente una forma perfettamente appuntita.



Questo tipo di pennello è molto facile ad usarsi e molto utile nell'educazione senso motoria. Infatti, facendo poca pressione, il pennello rimane "a punta" e lascia un segno sottile sulla base dipinta; aumentando la pressione il segno lasciato si ingrossa.



Tutto ciò poiché un buon pennello è formato da peli di animale integri, e quindi molto elastici.

 

Un pennello adatto può essere quello di pelo di bue che può essere molto caro, (sempre di quanto può costare un pennello di pelo di martora.

 

Se è curato e ben tenuto questo pennello dura a lungo e permette un lavoro soddisfacente.

 

Per la pittura è preferibile prendere pennelli piuttosto grossi, di uno, due cm di diametro.

 

 

Il riferimento ai numeri non è facile: esso si modifica a seconda delle marche. Più o meno, le misure del 16-20 possono andar bene. Il pennello grande invita al colore, allo spazio grande, al lavoro di gruppo.

 

Molto importante è ripulire sempre con molta cura i pennelli dopo ogni utilizzazione e conservarli con le setole rivolte in alto dentro ad un barattolo. Se lasciati con le setole in basso, invece, le punte si piegano in modo irreversibile e l'uso del pennello diventa praticamente impossibile.

 

Come quantità è preferibile avere un pennello per ogni colore, evitando così continui lavaggi o contaminazioni di colore (questo almeno per i bambini più piccoli). Un corredo di colori coi rispettivi pennelli sarà sufficiente per 4-5 bambini che si organizzeranno attendendo che il colore desiderato sia disponibile.

 

La carta


Spesso andando nelle scuole si trovano costosi tipi di carta che poi necessariamente può essere data solo in piccole quantità, dalla carta velluto alla carta da disegno al cartoncino. E' certamente una cosa buona che il bambino abbia a disposizione più tipi di carta ma garantendone un uso adeguato.

 

Partiamo quindi assicurando una quantità di carta sufficiente ad un lavoro quasi quotidiano e che abbia dimensioni e consistenza adatte alla tempera.

 

La carta da pacco è acquistabile presso un grossista o presso un grande magazzino, evitando così di di dover ricorrere ad una cartoleria dove è più costosa.

 

Affinché il bambino possa scegliere il formato desiderato si suggerisce di portare in una tipografia una certa quantità di fogli e farli tagliare secondo questo schema.

 

 

Sarebbe buona cosa conservare la carta distesa, poiché tenuta arrotolata tende poi a riavvolgersi e, di conseguenza, a risultare poi scomoda da usare. La carta che si trova in commercio corrisponde a vari spessori, i quali corrispondono a loro volta a vari pesi che vengono valutati sul metro quadrato.

 

Altri tipi di carta: la carta java è acquistabile a metraggio in rulli di 25 e più metri alta 150, 200 cm. E' più costosa ma in certe situazioni può essere necessaria: ad ' esempio per una grande pittura murale. Ha un colore giallino ed è più pesante della carta da pacco, la sua consistenza è giustificata dal suo uso principale e ciò per dipingere scenari da teatro. Per tagliare la carta java si srotola la quantità voluta, si fa passare uno spago sotto il foglio arrotolato e, mentre una persona tiene fermo un capo, l'altra strappa verso l'alto l'altro capo dello spago. Altre carte interessanti e poco costose sono la carta paglia (quella "da macellaio") la carta burro (non adatta all'uso della tempera perché oleata ma adatta per la china) il cartone ondulato nei vari colori. Si può usare come base per le pitture anche il compensato, la tela (buoni risultati si sono ottenuti dipingendo su vecchie lenzuola o su polistirolo.

 

 


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